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Scrivere sul web è facile. Farlo in modo corretto forse lo è meno. A partire dall’ortografia.

Siamo spesso presi dalla fretta di comunicare pensieri, emozioni, proposte. Tanto da non chiederci neanche per un attimo: ma l’accento su quella “e” sarà acuto o grave? E quel segno lassù in alto… che debba essere un apostrofo piuttosto?

Eppure dovremmo. Perché il modo in cui scriviamo ci rappresenta. E perché scrivere correttamente è una forma di rispetto per chi legge, intimo o estraneo che sia.

Certo, chi non scrive di mestiere non può conoscere alla perfezione le norme più cervellotiche che regolano la redazione dei testi, come ad esempio la capillare e significativa distinzione fra apici e caporali; ma sarebbe il caso di evitare almeno gli errori ortografici più comuni, che fanno storcere il naso sia al nostro amico purista (che ci legge su facebook), sia al nostro potenziale cliente (che cerca servizi o prodotti sul nostro sito web).

Di fronte al ricorrere di un accento sbagliato, il primo ci liquiderà, nel migliore dei casi, come superficiali, con danno della nostra immagine personale. Il secondo come sciatti, dunque inattendibili e incompetenti, lasciando immediatamente la nostra pagina web per cercare altrove ciò che vuole, con danno della nostra attività professionale e dei nostri guadagni.

Allora?

Allora ricordiamoci che scrivere sul web in modo corretto ci rende credibili, rafforza il significato del messaggio che vogliamo trasmettere e facilita l’empatia di chi legge.

Mentre scriviamo, non trascuriamo, per fretta o distrazione, l’uso corretto dell’accento e dell’apostrofo anzitutto, ed evitiamo di confonderli, come spesso accade. Se non abbiamo voglia di consultare grammatiche e vocabolari, i prospetti che seguono possono essere un’utile sintesi dei casi più comuni. Buona lettura.

L’accento

È l’aumento dell’intensità con cui si pronuncia una sillaba. Il segno che lo indica si pone al di sopra della vocale interessata e non a fianco: così, non cosi. Anche in caso di maiuscola. È chiaro? L’uso del diagramma lettera+apice è consentito nel contesto informatico, ma le tastiere ormai non giustificano la nostra pigrizia…

Accento grave (vocali aperte):

  • , , , , sempre in fine di parola
  • è, terza persona singolare indicativo presente di essere
  • ahimè, caffè, cioè,
  • , terza persona singolare indicativo presente di dare
  • , sostantivo
  • , affermazione
  • , , avverbi di luogo

Accento acuto (vocali chiuse):

  • affinché, cosicché, giacché, nonché, perché, poiché ecc.
  • , congiunzione
  • , pronome, a meno che non sia seguito da stesso: se stesso
  • batté, poté, ripeté ecc., terze persone singolari indicativo passato remoto di battere, potere, ripetere
  • ventitré ecc., sempre su tutti i composti di tre

Attenzione a non mettere mai l’accento su:

  • su, qui e qua, avverbi di luogo
  • do e sto, prime persone singolari del presente indicativo di dare e stare
  • fa e sta, terze persone singolari del presente indicativo di fare e stare

L’apostrofo

Indica l’elisione e, in alcuni casi, il troncamento di una parola. Il suo uso può essere soggetto a scelte stilistiche, ma nell’ortografia attuale le forme più comuni sono quelle che seguono.

Apostrofo necessario (elisione):

  • la, lo, una, articoli: l’idea, l’apostrofo, un’altra
  • alcuna, nessuna ecc., aggettivi indefiniti: alcun’altra, nessun’altra
  • allo, dallo, dello, nello, sullo ecc., preposizioni articolate di a, da, di, in, su: all’uso, dall’altro, nell’intimo, ecc.

Apostrofo consigliato (elisione):

  • quello, questo ecc., aggettivi dimostrativi: quell’idea, quest’altro

Apostrofo facoltativo (elisione):

  • la, lo, pronomi: l’aiuterei/lo aiuterei
  • mi, ti, si, ci, vi, particelle pronominali: m’interessa/mi interessa; ma ci non si elide davanti ad a, o, u

Apostrofo facoltativo (troncamento):

  • da’, di’, fa’, sta’, va’, imperativi di dare, dire, fare, stare, andare
  • be’, mo’, po’, forme colloquiali di bene, modo, poco: va be’, a mo’ di, un po’

N.B. qual e tal si scrivono senza apostrofo, sempre.

Attenzione a non confondere accento e apostrofo su di, da, po:

  • è un sostantivo: giorno
  • di’ è la seconda persona singolare del presente imperativo di dire: dici
  • è la terza persona singolare del presente indicativo di dare
  • da’ è la seconda persona singolare del presente imperativo di dare: dai
  • … è l’incubo del nostro amico purista! Che inorridisce quando lo trova al posto di
  • po’: la forma tronca di poco.

#ortografia #accentograve #accentoacuto #apostrofo

Approfondimenti: http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica

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