Le parole, si sa, hanno un peso, e nella scrittura per il web pesano ancora di più. Perché si caricano di una doppia responsabilità: farsi trovare ed esprimere un messaggio chiaro.
L’utente inserisce nei motori di ricerca una o più parole chiave, che lo conducono a determinati risultati, più o meno interessanti: perché più o meno corrispondenti alle sue aspettative.
Intuire in anticipo le richieste dell’utente e comparire nei risultati di ricerca è il primo passo per dirgli: ecco, fra quello che cerchi, ci sono anch’io.
Ma l’utente resta in media su una pagina web per pochi secondi, e ne valuta il contenuto in un colpo d’occhio. La grafica e le immagini sono indispensabili per catturare la sua attenzione. Eppure non bastano. Serve poi subito un testo, che convinca l’utente a rimanere dov’è. E ad agire: con l’acquisto, il download, la compilazione di un form, l’iscrizione a una newsletter.
Scrivere per il web significa anzitutto “scrivere facile”: un testo è efficace se è comprensibile. Evitare tecnicismi, arcaismi, preziosismi – insomma le parole insolite, come quelle appena usate – è fondamentale. A meno che il contesto non sia quello di un sito o un blog di nicchia, per gli appassionati di un determinato argomento.
Chi vende prodotti o servizi “per tutti” si rivolge a un pubblico non specializzato, che cerca informazioni sintetiche e immediate. Persone esigenti e voraci di dati, che vogliono tutto e subito. Soddisfare l’aspettativa di quel pubblico, trasmettendo un messaggio compiuto e diretto, permette di convertire la ricerca in attenzione, interesse, fiducia, acquisto, fedeltà.
E dunque? Qual è il modo corretto di usare le parole sul web? Quali sono le regole da seguire per comunicare, promuovere e rendere rintracciabile la propria attività?
Vediamo…
Le parole chiave
Consentono di accedere a un insieme di informazioni, e sul web corrispondono alle parole che gli utenti inseriscono nei motori di ricerca.
Le parole chiave si impostano mentre si elabora il testo per il web e, per farsi trovare, devono assecondare l’utente, usare il suo vocabolario: il linguaggio “aziendalese” non serve a niente.
Si rimanda ad altro articolo, specifico e dettagliato, riguardo all’ottimizzazione dei testi per il web.
Ora e qui, ricordiamo che le parole chiave risultano efficaci se sono:
- comuni, usate e usabili da tutti, non solo dagli addetti ai lavori o dai cultori di una materia
- pertinenti, riferite al contenuto del sito, dunque all’attività in questione e all’azienda che la esercita
- precise, corrispondenti in modo specifico al concetto che si vuole esprimere, e ai prodotti e servizi proposti
- sistemiche, non isolate, ma in relazione con le altre parole
- corrette, non ingannevoli verso l’utente e verso i motori di ricerca
- dosate, non in esubero numerico
- aggiornate, rielaborate periodicamente per adeguarsi alle variazioni dei contenuti del sito e alle richieste degli utenti
E pensate per chi legge, non solo per i motori di ricerca!
Il messaggio
È l’atto concreto, individuale, della comunicazione. Semplificando, si può dire che il messaggio è il contenuto della comunicazione: ciò che si dice e, naturalmente, si scrive.
Il messaggio scritto per il web deve esprimersi in parole di uso quotidiano, nella giusta quantità e scelte con cura. In modo da:
- facilitare la comprensione di chi legge
- fornire un’informazione in equilibrio fra dettaglio e sintesi
- suggerire la corrispondenza fra la domanda (di ricerca) e l’offerta (di prodotti e servizi)
Un messaggio troppo specialistico, incompleto o prolisso, oppure generico, delude l’utente. E lo allontana dal sito e dall’acquisto.
Nella scrittura per il web è bene poi usare parole positive e affermative, per:
- comunicare in modo costruttivo
- conquistare la fiducia
- entrare in empatia
Usare troppe negazioni, eccedere con l’enfasi, essere autoreferenziali… non paga.
Un esempio
Il complesso agrituristico Tizio Tiziano è un’azienda di eccellenza e di antica tradizione familiare, che si fregia del marchio di qualità per l’olio extravergine di oliva e, a differenza di altri agriturismi, produce realmente prodotti agricoli rigorosamente autoctoni e da coltivazioni idroponiche, mettendoli a disposizione dei clienti sia per l’acquisto che per il consumo interno.
Si organizza in ampi spazi esterni e interni, collocati in uno scenario naturalistico di grande impatto visivo, proponendo sistemazioni in comodi appartamenti ricavati nei vecchi alloggi degli animali.
Offre soggiorni della durata minima di una settimana, ma solo su prenotazione.
Contatti: ***
… avreste voglia di andare in posto descritto così?
Certo, si tratta di un’esasperazione, ma testi simili capitano, più spesso di quanto si creda. Sintassi a parte (ne parleremo), il messaggio è generico, ripetitivo nel lessico e nei suoni, prolisso e comunque parziale nell’informazione, distaccato e un po’ spocchioso. E le parole chiave? Quali sarebbero??
Ai curiosi e ai volenterosi il divertimento di proporre osservazioni e soluzione alternative…
Approfondimenti:
http://contentmarketinginstitute.com/2014/01/clarity-business-storytelling-efforts/