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L’evoluzione della SERP di Google dal 2005 ad oggi

By 11 Aprile 2015Novembre 19th, 2016Studi e ricerche

Come si comportano gli utenti sulle pagine dei risultati di Google e come possiamo migliorare le nostre probabilità di essere visti e ricevere i click dal pubblico giusto?

Se nel 2005 si dimostrava come, nelle pagine dei risultati del motore di ricerca, l’attenzione dell’utente si soffermasse maggiormente e più a lungo nel cosiddetto Golden Triangle, ossia l’area in alto a sinistra della pagina al di fuori della quale un listing aveva ridotte probabilità di essere visto dagli utenti, nell’ultimo decennio si è verificata una serie di cambiamenti significativi nel modo in cui gli utenti osservano e cliccano sui risultati di Google.

Come dimostrato da una recente ricerca condotta da Mediative su 53 soggetti sottoposti a eye tracking, oggi gli utenti cercano oltre il Golden Triangle. Tendono, infatti, a fare una ricerca più verticale rispetto al passato, con uno sguardo generale alle varie sezioni della pagina dall’alto verso il basso.

Dove posizionare, quindi, i propri listing? Investiamo in SEO e in campagne a pagamento per massimizzare la visibilità nelle aree della SERP che hanno il maggiore impatto sia sul branding che sul traffico e utilizziamo keyword, meta descriptions, contenuti, ratings e recensioni, strategie essenziali per uniformarci al comportamento degli utenti relativo alla scansione delle pagine.

L’evoluzione nella SERP, quindi, riguarda soltanto i cambiamenti nei metodi di ricerca da parte degli utenti? La risposta è no perché negli anni anche Google, dal suo canto, ha aggiunto nuovi elementi alle sue pagine dei risultati di ricerca andando a modificare, così, anche la rappresentazione visiva dei risultati stessi. Citiamo:

  • il Knowledge Graph in cui si possono visualizzare informazioni rilevanti a sufficienza tanto da non dover necessariamente cliccare sul sito per reperirle;
  • il Carousel, in uso solo negli USA, che fornisce i risultati di ricerca semanticamente più rilevanti, sotto forma di una galleria orizzontale contenente fino a 10 immagini accompagnate da informazioni e rating relative a ciascun listing;
  • il Local Pack, il box unico in cui vengono raggruppati i risultati di tipo locale e che talvolta appare sopra i risultati organici, talvolta sotto.

Quando nella SERP vengono introdotti nuovi elementi, oltre ai “risultati organici” (i risultati tradizionali della SERP di Google), gli utenti impiegano più tempo a trovare i risultati organici voluti, poiché sono distratti nel loro percorso, ma non abbastanza da incidere sul numero di click. Ricordiamoci, allora, che la regola principale della SERP di Google resta ancora quella di raggiungere le posizioni top del ranking per date query e che non apparire sulla prima pagina è come non essere online. Ma se apparire nelle prime posizioni è molto difficile e richiede un grosso budget, allora definiamo la nostra strategia cercando di comprendere ed anticipare l’intento degli utenti nell’operazione di ricerca sul motore.

Collegati alla libreria dello Studio Salerno e scarica il documento completo.

Fonte:  http://pages.mediative.com/SERP-Research

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