Come cambierà l’ospitalità dopo il Covid-19?

Quello che stiamo vivendo in questi ultimi mesi è una situazione difficile e drammatica a livello globale. La più grande crisi dopo il dopoguerra, come molti hanno affermato.

Ci ha costretti tutti a rimanere a casa. Scuole, fabbriche, parchi, musei, cinema e sport. Tutto fermo per ora. Tra i settori maggiormente colpiti rimane  il turismo che ha visto, da inizio epidemia, un fortissimo calo di presenze su tutto il territorio nazionale.  Stando ai primi dati provvisori dell’Istat, a febbraio si è registrata in media una flessione del 15%, rispetto allo stesso mese del 2019. Mentre marzo ed aprile hanno visto i flussi di presenze quasi azzerati, a causa della chiusura di molti comparti produttivi.

Ma cosa accadrà dopo il 4 maggio, quando ufficialmente dovremmo entrare nella fase 2 dell’emergenze e dunque prepararci gradualmente a ritornare ad una pseudo-normalità? Come cambierà l’ospitalità e il modo di lavorare degli hotel?

Difficile fare delle previsioni sul futuro prossimo del turismo e del settore ricettivo alberghiero ed extra-alberghiero.

Vi sono molte teorie, ma sta di fatto che dovremo attendere ancora.

Quello che per certo sappiamo è che la ripartenza sarà difficile e lenta per tutti. E che dovremo cambiare abitudini e atteggiamento. Stando alle linee guida riportate dall’OMS, le priorità per riaprire gli hotel saranno la pulizia e la formazione del personale.

La parola d’ordine sarà la sicurezza.  Per il personale e per tutti gli ospiti.

E allora iniziamo a pensare a come poter garantire sicurezza, igiene e tranquillità a quei pochi ospiti che verranno, che saranno prevalentemente italiani, magari dei luoghi vicini, visto che ancora esisteranno le restrizioni sulla mobilità interregionale, in particolare per le regioni maggiormente colpite. Si tratterà comunque di turismo di prossimità. 

Formare il personale (sebbene tutti dovremmo ormai essere familiari sulle modalità di contagio) sulle distanze di sicurezza da mantenere e ricordare anche agli ospiti.

Per ora, dovrà ancora essere mantenuto il distanziamento sociale.

[icon color=”Accent-Color” size=”tiny” icon_size=”20″ image=”fa-times”] No ad abbracci e strette di mano
[icon color=”Accent-Color” size=”tiny” icon_size=”20″ image=”fa-check”] Si all’empatia e all’attenzione agli ospiti, seppur con una modalità diversa.

Quindi dovremo sicuramente fare ancor di più affidamento agli strumenti digitali per evitare attese al ricevimento.

Il check- in on line ed i pagamenti attraverso carte di credito e bonifici  saranno strumenti più rassicuranti per tutti.

Per quanto riguarda la colazione, sicuramente gli ospiti si sentiranno più a proprio agio con il servizio in camera o magari con degli orari più flessibili in modo da evitare assembramenti. Lo stesso discorso vale per il pranzo e la cena, favorendo magari il servizio al tavolo, al posto del buffet.

Le camere e gli ambienti comuni dovranno essere puliti ed igienizzati più frequentemente. E a disposizione degli ospiti dovranno essere garantiti gel igienizzanti, salviettine, guanti “usa e getta” e mascherine , da smaltire in contenitori appositi.

Per quanto riguarda le richieste di prenotazione:

[icon color=”Accent-Color” size=”tiny” icon_size=”20″ image=”fa-check”] Si a  termini di cancellazione più flessibili.
[icon color=”Accent-Color” size=”tiny” icon_size=”20″ image=”fa-times”] No a tariffe ed offerte non rimborsabili.
[icon color=”Accent-Color” size=”tiny” icon_size=”20″ image=”fa-times”] No a restrizioni di min. stay.
[icon color=”Accent-Color” size=”tiny” icon_size=”20″ image=”fa-times”] No ad alzamento delle tariffe. Non vi sarà lo stesso flusso degli anni passati nei mesi di luglio ed agosto e non possiamo nemmeno pensare che dovremo far pagare agli ospiti i costi che sosterremo per mettere in sicurezza la nostra struttura.
[icon color=”Accent-Color” size=”tiny” icon_size=”20″ image=”fa-times”] No anche ad un aggressivo abbassamento tariffe.  Non possiamo nemmeno vendere sotto costo pur di lavorare. Questa è sempre stata, una manovra un pò disperata che non ha mai portato a grandi risultati.
[icon color=”Accent-Color” size=”tiny” icon_size=”20″ image=”fa-check”] Si a voucher per soggiorni futuri.

Per quanto riguarda le spiagge, come afferma la sottosegretaria ai Beni Culturali, Lorenza Bonaccorsi,  in un’intervista a Rai News 24, “quest’estate andremo tutti al mare”. Non sappiamo ancora i provvedimenti che verranno adottati per la sicurezza. E dunque su questo dobbiamo ancora attendere.

Per il resto sappiamo benissimo che ci vorrà ancora del tempo, forse anni, prima della ripresa nel settore dei viaggi e del turismo, ma possiamo iniziare a riconcepire la nostra offerta e il nostro modo di fare ospitalità. Perché sicuramente non sarà più come prima…