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Dopo la lunga pausa natalizia, è tempo di pianificare e mettere in atto le nuove strategie per l’anno che si è appena aperto, con uno sguardo ai dati e risultati ottenuti nel 2016 e, sempre tenendo in considerazione l’evoluzione del viaggiatore.

Quando cerchiamo di attirare l’utente on line con degli annunci, delle offerte o delle promozioni attraverso uno o più canali che la rete ci mette a disposizione, spesso lo facciamo senza considerare l’elemento più importante: le persone. E ci siamo resi conto che spesso i risultati sono ben lontani dalle nostre aspettative. Quali potrebbero essere, dunque, i motivi? Molteplici, oserei dire. In primis, il target a cui ci rivolgiamo forse non è quello giusto. Secondo, potremmo utilizzare un canale non idoneo per quel tipo di messaggio/annuncio/promozione. Altro motivo potrebbe essere la scarsa qualità del contenuto (poco coinvolgente, informazioni confuse e poco chiare, ecc.), ma soprattutto, quando parliamo di pacchetti e/o offerte, forse questi non corrispondono alla domanda in quel preciso momento.

Tenere di traccia di questi dati è diventato davvero complesso, anche perché il processo di acquisto on line è diventato “frammentato”, non lineare. Ovvero l’’utente, sollecitato su più fronti e su varie offerte, è confuso, “vorrebbe, ma non è convinto”.

E allora come catturare la sua attenzione? Come spingerlo all’acquisto di un soggiorno o di un servizio?

  1. Comprendere il cliente e la sua domanda: riuscire ad individuare cosa l’utente sta cercando o come voglia essere ispirato in questo preciso momento è la chiave per poter “servire” le informazioni ricercate.
  2.  Creare contenuti per un pubblico specifico: l’individuazione dei momenti che “contano” è alla base di qualsiasi strategia volta a creare coinvolgimento, ma soprattutto ottenere una conversione. Una volta individuati questi momenti, è necessario fornire dei contenuti specifici per quello specifico utente. Come? Attraverso lo “story-telling”, dei video, oppure dei semplici coupon scaricabili o “offerte dedicate”.
  3. Ottimizzare i contenuti su diverse piattaforme: questo significa puntare sul mobile e investire affinché il proprio sito web sia perfettamente leggibile dai vari dispositivi per creare coinvolgimento. I clienti sono più propensi a richiamare un brand, un prodotto o una promozione se presente su più piattaforme in maniera chiara, precisa e omogenea.

Per chi ancora non ci avesse pensato, occorre cominciare a pensare di investire su video (il visual content che susciti emozioni), sul mobile (perché oramai tutti usiamo il nostro smartphone per ricercare informazioni ed è chiaro che un sito, che possa essere perfettamente leggibile da smartphone ,avrà maggiori possibilità di essere navigato e consultato) e sul local content per la promozione delle vostre campagne.

  1. Monitorare i risultati: individuare il tasso di coinvolgimento necessario per poter generare una conversione diventa il nuovo strumento di monitoraggio, perché l’utente viene coinvolto in diversi modi prima di procedere all’acquisto.

Per concludere possiamo dire che le regole del gioco non sono cambiate, ma si stanno evolvendo. E dunque visto che il processo di acquisto dell’utente, come abbiamo detto, è “frammentato”, occorre concentrarsi sui “micro-momenti”, vale a dire su quei singoli istanti in cui il cliente sta ricercando quel qualcosa, e sul creare, di conseguenza, dei contenuti “targettizzati”, ovvero fortemente orientati su quello che l’utente on line effettivamente sta ricercando in quel preciso momento. Occorre, dunque, saper intercettare l’utente nel suo momento “cruciale” per poterlo attirare verso di sé.

Detto questo vi auguriamo buon Web Marketing a tutti!

Maria Teresa Mauro

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