L’uso della d eufonica e la grafia del plurale sono errori comuni nella scrittura sul web.
E sono, con accento e apostrofo, altri indici di cura nello scrivere. Riflettono l’attenzione che dedichiamo alla nostra attività. Raccontano, in modo implicito ma immediato, quanto siamo professionali e accorti.
Anche una letterina, in più o in meno, è un segnale di affidabilità per l’utente che cerca informazioni on line. È lui che in pochi secondi valuta se i nostri contenuti lo soddisfano. È a lui che bisogna pensare ogni volta che si formula un testo per il web.
Un turista che cerca un hotel diffiderà di contenuti testuali sgrammaticati, pensando: “… se c’è tanta approssimazione anche nell’accoglienza!”.
Ma l’operatore addetto all’aggiornamento continuativo di un sito aziendale ha spesso troppo da fare, è preso dalla gestione delle prenotazioni on line o dalle ricerche necessarie per il blog, e forse impegnato, contemporaneamente, a rispondere al telefono e presidiare la reception: capita che qualcosa gli sfugga.
Magari gli saranno d’aiuto i prossimi sintetici promemoria. Che non pretendono di essere esaustivi, ma di orientare almeno.
La d eufonica
Crea un “bel suono” fra due vocali contigue, può essere soggetta a scelte di stile e… la si trova spesso dove non dovrebbe essere.
Nell’italiano contemporaneo si usa fra le stesse vocali: solo dopo la preposizione a e dopo la congiunzione e.
Le grammatiche, e le norme della redazione cartacea, fanno ulteriori distinzioni: se la seconda parola interessata è o meno un nome proprio, se inizia con una sequenza vocalica (aiuola), se la sua seconda lettera è una d (edizione). Ai perfezionisti più esigenti il diletto di approfondire tutti gli usi ed eccezioni.
Ma sul web semplificare è d’obbligo: meglio adottare la sola regola dell’omofonia.
Si scrive:
- inizio ad andare
- sono ad Amalfi
- coccodrilli ed elefanti
- Matteo ed Enrica
Non si scrive:
- inizio ad uscire
- sono ad Enna
- coccodrilli ed altri rettili
- Matteo ed Ilaria
Attenzione a non usare la d eufonica con la o e prima della h.
Si scrive:
- domani o oggi
- quanto a hardware
Non si scrive:
- domani od oggi
- quanto ad hardware
Fra le possibili eccezioni, il consiglio è di usarla solo nell’espressione ad esempio.
Il plurale
Indica più persone o cose. E quando la parola singolare reca nella sua terminazione una i, una c, una g, può creare qualche perplessità. Anche perché a volte sfugge al controllo dei correttori automatici, capaci di distinguere la correttezza di un termine in sé, ma non sempre di farlo in un contesto…
Terminazione -io:
plurale -i
- bivio > bivi
- egizio > egizi
- esempio > esempi
plurale -ii solo se la -i del singolare è accentata
- addio > addii
- pendio > pendii
- vocio > vocii
E di fronte a principi e condomini? Il contesto indica se siano più di un principio o più di un principe, più di un condominio o di un condomino. E se non lo indica, in questo e casi analoghi, si disambigua con l’accento.
Terminazioni -cia e -gia:
plurale -ce e -ge con c e g precedute da consonante
- quercia > querce
- roccia > rocce
- bolgia > bolge
- spiaggia > spiagge
plurale –cie e –gie con c e g precedute da vocale
- camicia > camicie
- egregia > egregie
- socia > socie
- valigia > valigie
Terminazione -logo:
plurale -logi se riferito a persone
- archeologo > archeologi
- etnologo > etnologi
- paleontologo > paleontologi
plurale -loghi se riferito a cose
- catalogo > cataloghi
- decalogo > decaloghi
- prologo > prologhi
E per -fago? Valgono le stesse regole. Ricordando che, fra le possibili eccezioni, oggi la sola rimasta in uso è esofago > esofagi.
Approfondimenti: http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica